Il nuovo album del giovane trio campano è un viaggio introspettivo in un mondo sperimentale dalle atmosfere vibranti, che fanno ballare e sognare
Col precedente CIRCO MEZZALUNA – dal sound variegato e pieno di contaminazioni –, i Fuera avevano avuto modo di farsi conoscere, chiarendo la propria intenzione di sfuggire a qualsiasi etichetta che il mercato, specialmente quello italiano, è solito affibbiare agli emergenti. A distanza di due anni tornano con SONEGA. Composto da 7 brani e un interludio, si tratta della prima parte di un progetto più ampio.
Ascoltando quello che dunque potremmo definire più un EP che un vero e proprio album – dalla durata complessiva di 15 minuti –, si finisce per apprezzare la scelta discografica del trio. SONEGA infatti è un lavoro la cui comprensione non è immediata. Dunque è giusto che non ecceda in numero di tracce. La prima, lentamente, come dice il titolo, cresce in maniera graduale nelle due strofe che, in un climax sonoro, portano a un’esplosione sincopata con rimandi alla glitch music. Un lavoro di assemblaggio elettronico che è un’ottima intro per definire il mood generale.
In estrella il gruppo esprime la propria volontà nel ricercare un sound più internazionale. La strumentale di Jxmmyvis e Same, dalle tinte reggaeton e psichedeliche, dona al pezzo un’aria spagnoleggiante, così come il testo – di Diak e dello stesso Same – cantato in spagnolo. Le loro voci si fondono col beat come se fossero un ulteriore elemento di quest’ultimo. Un flusso ricco di elementi che tuttavia riescono a fondersi senza infastidire l’ascolto.
Dopo un inizio più sperimentale, ricco di influenze, i due singoli Santo e cosa fai stasera? si presentano come tracce di natura più orecchiabile e ballabile. In entrambi predomina la cassa dritta. In cosa fai stasera? essa si mescola con un’ammiccante chitarra sempre di evidente influenza ispanica: una traccia da baccaglio in piena regola, ma non per questo stucchevole e banale nelle scelte stilistiche.
Il disco è un viaggio psichedelico in un mondo alternativo e immaginifico. nellamela, dal sound più techno e deep house, è quella traccia che balli a occhi chiusi nell’atmosfera fumosa e soffusa di un club. L’idea dei Fuera è quella di trascendere il tempo e lo spazio. Il risultato sarebbe stato perfetto se solo il trio si fosse spinto più a fondo con questo mood disincantato, che per essere goduto al meglio forse avrebbe avuto bisogno di durare un po’ più di un minuto e mezzo. E invece si comporta quasi come un interludio, come rebel.
SONEGA però funziona nel suo insieme. È un disco da ascoltare dall’inizio alla fine senza interruzioni. La chiusura viene affidata a mariposa, primo vero singolo pubblicato a ottobre 2023 e traccia più lunga – e dunque più respirata – del disco. Le voci spiccano sulla strumentale prima che quest’ultima le inglobi in ritmi che da deep house iniziano a sconnettersi fino a sfociare nel breakbeat, contaminato dall’assolo sognante di una chitarra elettrica. Il testo in spagnolo della voce elettronica – creata con l’IA – che introduce e conclude il brano è un invito alla liberazione dei sensi. Sembra quasi preannunciare una seconda parte – la cui pubblicazione è prevista per l’autunno – ancora più interessante.