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Concerti Fuori Sede all’Open Factory: bella musica e vibes estive

Birrette, maniche corte, la luce fino alle 21: che la stagione dei festival abbia inizio! Concerti Fuori Sede chiude l’anno scolastico tra il verde dell’Open Factory


Ma quanto è bello scoprire nuova musica? Vai a un concerto, non conosci chi suona, entri nel suo immaginario e, perché no, ti complimenti a fine serata perché ti è proprio piaciuto. Questo è quello che di norma accade a Concerti Fuori Sede, rassegna di eventi nata nel 2023 da Alekos Zonca (Narratore Urbano) e Gabriele Ferrara (BRX!T), la rete di scambio tra i musicisti di cui avevamo bisogno. L’idea è quella di portare a Torino, e nella sua cintura, un incontro tra artisti – appunto, “fuori sede” – con quelli locali: questi si conoscono e contaminano reciprocamente, ampliano i ganci per i live fuori regione e, dall’altra parte del palco, gli ascoltatori più curiosi scovano i loro prossimi artisti del cuore.

Ma ora veniamo al concerto di sabato: siamo a Nichelino, gli alberi e i le torri medievali che delimitano lo spazio di Open Factory ci fanno subito allontanare dal grigio, già afoso, della città. L’atmosfera è serena, ci si prepara all’arrivo dell’estate coi suoi mille concerti, rigorosamente accompagnati dall’immancabile birretta fresca. La line-up è serratissima e, poco dopo le 19:00, si aprono le danze con i pinerolesi Kanerva: cinque elementi tra voce, chitarre, batteria e tastiere tra l’indie-rock e il beedroom-pop; hanno scaldato per bene la serata guadagnandosi un super richiesto bis. A seguire, i toscani Flame Parade ci catapultano in un mini Primavera Sound: anche loro sono in cinque e con ben due voci, una maschile e una femminile; quest’ultima, oltre a cantare, suona sia la testiera che il violino. La presa bene continua a crescere accompagnata dal tramonto.

Tra un cambio palco e qualcosa da mangiare, la musica non si ferma mica: il terzo a esibirsi è Narratore Urbano che, dopo il primo pezzo per riscaldare l’atmosfera, tira fuori una bandiera palestinese e l’appoggia davanti al palco: «Penso che sia responsabilità di chiunque salga su un palco di prendere parola su quanto sta accadendo in Palestina», dice Alekos. Parole giustamente pronunciate da un cantautore che usa la musica come un megafono, potremmo definirlo rock-politico? Sta di fatto che la folla – così come gli artisti che successivamente hanno deciso di tenere la bandiera durante l’esibizione – ha apprezzato pienamente. Narratore e la sua band hanno spaccato come sempre e, dopo pochi pezzi, è anche arrivato l’attesissimo pogo.

Il secondo progetto fuori sede arriva da Bologna con gli Sleap-e, il loro sound è davvero originale: un mix tra ambientazioni lo-fi e egg-punk, contrapposte da una voce femminile dolce quanto graffiante. Anche loro cantano in inglese e, ancora una volta, ci si immagina tranquillamente a un festival europeo. Dopo l’ultimo refill di birra arriva il turno dei nostrani BRX!T accompagnati, tra l’altro, da una grandissima fanbase con tanto di stilosissime magliette. Tra un pezzo e l’altro, ci raccontano aneddoti divertenti sulla loro nascita e, con il loro garage-punk, continuano a farci cantare e ballare. A chiudere la serata il frontman, come Mosè che separa le acque, invita la folla a formare due blocchi per poi scontrarsi nel bellissimo pogo finale.

La serata si è conclusa ed è arrivato il momento di buttare un occhio al merch e scambiare due chiacchiere con amici e artisti. È stato molto bello vedere tra la folla componenti di altri progetti musicali che seguo: Concerti Fuori Sede ci ha regalato una piccola testimonianza di una scena indipendente solidale e lontana dalla competizione.

Se questa descrizione ti ha fatto mangiare le mani perché non c’eri, non disperare! Un uccellino ci ha anticipato che il 20 giugno ci sarà ancora un evento a sPAZIO211. Se fossi in te, non prenderei impegni.

 

foto di Luca Morlino

Veronica Vair

Con le cuffie ingarbugliate nelle tasche.

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