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Con La Municipàl l’inquietudine vive e lotta insieme a noi

La band salentina protagonista a Torino con un live davvero energico e sfacciatamente rock, tra inni intergenerazionali in grado di radunare a Off Topic una vera e propria comunità (o forse sarebbe meglio dire municipalità), come solo i grandi sanno fare


Non importa che siate nati negli anni settanta, ottanta, novanta o zero, La Municipàl non può che rappresentarvi e voi non ci potete fare niente! La band salentina capitanata da Carmine Tundo, più in forma che mai, è stata protagonista a Torino con un live davvero energico e sfacciatamente rock, che ha infiammato Off Topic in quasi due ore di concerto, con la bellezza di venticinque (venticinque!) pezzi suonati; ad aprire la serata sono state le atmosfere sognanti del cantautore romano, ma torinese d’adozione, Mitcho.

A tenere insieme il tutto ci ha pensato quell’inquietudine diventata marchio di fabbrica dei testi de La Municipàl. Quell’inquietudine che ci fa sentire vivi e in cui è impossibile non immedesimarsi, sia che si canti di amore, di sesso, di droghe, di amicizia, di periferie urbane o di politica. Un’inquietudine che, proprio per questo, riesce a trasformarsi in inni intergenerazionali cantati a squarciagola da un pubblico di fedelissimi e fedelissime. Un’inquietudine spinta ancora più in là, praticamente nelle viscere, da suoni che nella loro essenzialità sono stati sparati dritti in faccia a volumi altissimi e ritmi sostenuti.

Ma la vera ciliegina sulla torta, segreto di una band con alle spalle cinque album e centinaia di live in ogni angolo d’Italia, è quell’attitudine indie (nel verso senso della parola) in grado di renderla un fenomeno cult soprattutto sul palco, anche grazie a radici culturali salentine che emergono prepotenti nella performance sanguigna. Il risultato di questa ricetta? Un gruppo di ragazzi e ragazze che si diverte a suonare e che fa divertire la gente, letteralmente trasportata nel cantare a squarciagola sia i pezzi simbolo così come quelli nuovi.

Nella sua ultima versione, con Tundo accompagnato dalle chitarre di Roberto Mangialardo, dalla batteria di Alberto Manco e dal basso di Chiara Turco, La Municipàl risulta dunque ancora più graffiante e incisiva. Una menzione particolare la merita la new entry Gaia Rollo, perfettamente a suo agio anche nel difficile ruolo di alter ego live della co-fondatrice (e sorella di Carmine) Isabella Tundo come seconda voce e tastierista.

Con un concerto come quello appena descritto, è facile intuire come le due ore di Off Topic siano letteralmente volate via. Dopo un’apertura interamente dedicata all’ultimo album Dopo tutto questo tempo, dove a spiccare è stato quel Sesso tra ex che «infetta le ferite aperte», la scaletta si è poi mossa su tutta la discografia della band, con un piacevole ed emozionante intermezzo acustico diventato karaoke con i brani richiesti direttamente dal pubblico. Le vette più alte si sono toccate, come prevedibile, in dirittura d’arrivo con Lettera dalla provincia leccese, Via Coramari e George (il mio ex penfriend), tratte dal primo album Le nostre guerre perdute.

A rendere speciale La Municipàl, in definitiva, è la capacità di elevarsi dallo status di band autoreferenziale per diventare comunità  (o forse sarebbe meglio dire municipalità)  insieme al proprio pubblico. Una virtù che appartiene solo ai grandi, e che solo i grandi riescono a portare avanti nel tempo anche senza omologarsi ai dogmi dell’industria musicale, dei suoi circuiti e dei suoi show televisivi.

 

foto di Michela Talamucci

Marco Berton

Giornalista non convenzionale: scrivo di diversity per lavoro e di musica per passione. Ossessionato da camicie e maglioni hipster, credo che la normalità non esista e che un altro mondo sia possibile.

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