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La musica negli stadi, cuore pulsante del calcio

17 February 2025MagazineLudovica Monte

La musica negli stadi è l’anima del calcio, dagli inni ufficiali di squadre come Roma, Lazio, Napoli e Inter ai cori dei tifosi che trasformano canzoni famose in inni di passione. L’Inno di Mameli unisce la Nazionale, mentre le curve creano spettacolo tra sostegno, sfottò e proteste


Il calcio non è solo uno sport, è un rito collettivo che unisce milioni di persone sotto un’unica bandiera. E se il pallone è il protagonista sul campo, sugli spalti a dominare è la musica. Gli inni delle squadre, i cori dei tifosi e le canzoni adottate dalle curve rendono ogni partita un’esperienza unica, trasformando lo stadio in un’arena di passione e identità. Ogni squadra ha il suo inno, un canto che accompagna i giocatori in campo e infiamma i tifosi prima di ogni partita. Alcuni di questi brani sono entrati nella storia del calcio italiano.

La Roma ha un legame speciale con la musica, grazie soprattutto ad Antonello Venditti, grande tifoso giallorosso. Roma Roma Roma è l’inno ufficiale dal 1974, un canto solenne che accompagna l’ingresso in campo della squadra. Grazie Roma viene suonata nelle vittorie e celebra il legame tra la squadra e i tifosi. Un altro pezzo storico per i romanisti è Forza Roma Forza Lupi di Lando Fiorini, meno conosciuto a livello nazionale ma molto amato dalla Curva Sud.
L’inno della Lazio è Vola Lazio Vola, scritto e interpretato da Tony Malco nel 1983. Con il celebre ritornello «Vola, un’aquila nel cielo», rappresenta l’orgoglio biancoceleste e viene cantato a squarciagola dai tifosi prima di ogni partita.

Il Napoli ha avuto diversi inni ufficiali, ma nessuno ha lo stesso impatto emotivo di ‘O surdato ‘nnammurato. Questo classico della musica napoletana, scritto da Aniello Califano e Enrico Cannio, viene intonato dal pubblico del Maradona per esprimere il legame viscerale con la squadra.
L’Inter ha nel suo inno ufficiale C’è Solo l’Inter, scritto da Elio e Graziano Romani, il brano racconta la passione e la storia del club nerazzurro, diventando un simbolo della tifoseria. Il Milan ha come inno Milan Milan, scritto da Tony Renis, una canzone semplice ma d’impatto che sottolinea l’orgoglio rossonero. L’inno della Juventus è Storia di un grande amore, scritto da Paolo Belli, un brano emozionante che rappresenta la fedeltà della tifoseria bianconera nel corso degli anni.
L’inno ufficiale del Torino, Ancora Toro, rappresenta invece l’orgoglio e la passione granata, accompagnando i tifosi nelle sfide della squadra. Oltre a questo, la cultura musicale legata al Toro si arricchisce di contributi importanti, come quelli dei Bull Brigade – storica band punk Oi! torinese che ha dedicato diversi brani alla squadra – e del rapper Willie Peyote, tifoso dichiarato, che ha omaggiato il Torino con la sua traccia Glik e che proprio in questi giorni, al festival di Sanremo, si è presentato indossando delle scarpe con sopra raffigurato lo stemma della squadra.

Il Canto degli Italiani, meglio noto come Inno di Mameli, fu scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro nel 1847. Anche se divenne ufficialmente l’inno nazionale italiano solo nel 2017, era già un simbolo della Nazionale di calcio da decenni. Ogni volta che l’Italia gioca, l’inno viene cantato a squarciagola dai tifosi, diventando un momento di grande emozione. Indimenticabile è stato il coro azzurro a Wembley prima della finale di Euro 2020 contro l’Inghilterra, un evento che ha unito il paese intero.

Molte canzoni italiane e internazionali sono poi diventate cori da stadio grazie a remake e adattamenti da parte delle tifoserie: Seven Nation Army dei The White Stripes, resa celebre dai tifosi italiani ai Mondiali del 2006 con il celebre coro «Po po po po po po po»Un giorno all’improvviso, basata su L’estate sta finendo dei Righeira, adottata dai tifosi del Napoli e poi ripresa in tutta Europa; Freed from Desire di Gala, diventata un tormentone in tutta Europa, quando durante il Campionato europeo del 2016 i tifosi della nazionale nordirlandese intonano il coro «Will Grigg’s on fire», in onore dell’attaccante Will Grigg; ma anche Bella Ciao, spesso usata dalle tifoserie per cori di protesta o celebrazione.

Il tifo è un elemento essenziale del calcio. Sugli spalti, i tifosi non sono solo spettatori, ma parte attiva del gioco. Il calore del pubblico può spingere una squadra a dare il massimo, trasformando lo stadio in una vera e propria fortezza. Molti calciatori hanno dichiarato di sentire la differenza tra giocare con o senza il supporto dei tifosi. In partite importanti, un pubblico infuocato può fare la differenza tra vittoria e sconfitta.

Oltre a sostenere la squadra, trasformando lo stadio in un teatro epico con scenografie, bandiere, fumogeni e cori assordanti che durano ben oltre i 90 minuti di gioco, i tifosi usano i cori per manifestare il loro dissenso: contro gli arbitri e le squadre avversarie, provocandosi a vicenda con canti di sfottò; contro i giocatori e – qui arriva la mia parte preferita – perfino contro le istituzioni, usando le loro voci per protestare contro le restrizioni imposte dagli organi del calcio e le forze dell’ordine.

La musica negli stadi non è solo un sottofondo, è l’anima del calcio. Gli inni delle squadre, i cori dei tifosi e le canzoni adottate dalle curve creano un’atmosfera unica che trasforma ogni partita in un’esperienza indimenticabile. Senza musica, il calcio perderebbe gran parte della sua magia.

Ludovica Monte

Anche detta Fragola Brutale, classe 1996, romana fino al midollo. Sul comodino ho il Manifesto Anarchico da leggere come favola della buona notte e nel portafoglio un santino di GG Allin. Amo andare ai concerti, stare ore in libreria, scrivere ed essere polemica. Il mio film preferito è La Haine.

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