Loading

Con Giove in Ariete il cantautorato della Gen Z lascia il segno

Nella terza serata del festival Ritmika a Moncalieri, Giøve transita sul palcoscenico di Ariete e il risultato è una rappresentazione stellare del cantautorato della Gen Z che, nonostante la malinconia e gli amori infranti, si muove sul palco senza paura


In uno dei suoi pezzi Calcutta scrive: «Sono uscito stasera ma non ho letto l’oroscopo». Devono averlo letto invece gli organizzatori del Ritmika 2024, festival di musica contemporanea prodotto dalla Città di Moncalieri e da Fondazione Reverse, che hanno deciso di far transitare Giøve sul palco di Ariete.

A scaldare il pubblico molto giovane della terza serata della manifestazione musicale infatti ci ha pensato Giøve, giovane cantautrice torinese classe 1999, che ha portato sul palco del Ritmika alcuni pezzi inediti come Fisarmonica, brano scelto per l’apertura.

Giøve sceglie di arrivare dritta ai nervi scoperti dei suoi coetanei sfruttando la forza emotiva di brani acustici tipo Corpo Galleria e di canzoni in cui i protagonisti sono i pensieri e i disagi esistenziali, con una matrice musicale malinconica come Porcellana. Non mancano però pezzi con tematiche più ricercate. É il caso di Gli indifferenti, ispirato al romanzo di Moravia, in cui riemerge l’abitudine di cercare riferimenti nella letteratura che già la cantautrice aveva dimostrato con il richiamo alla Divina Commedia in Diablo

Tra le due artiste c’è un certo allineamento, sia generazionale sia di tematiche trattate e di sonorità, che oscillano tra brani più morbidi accompagnati dal piano e canzoni che hanno ritmi più pop

Anche Ariete passa da pezzi acustici come Spifferi e Rumore a pezzi più dance nel caso di Avviso o 18 anni, con i quali anche i cinquantenni tra il pubblico non possono fare a meno di saltellare nonostante il testo dica «Hai 18 anni e non sai relazionarti».

La vera forza di Ariete però sta tutta nella differenza tra il suo apparire una ragazza timida e introversa e il modo in cui riesce a tenere il palco, diretta, sincera e indubbiamente di Anzio. 

Anche un pubblico che non appartiene alla sua generazione e che potrebbe accostarsi a un suo live con scetticismo, come le persone più razionali davanti all’oroscopo, rimarrebbe stupito da quanto sia inaspettatamente vero quello che vede. 

Cappello alla pescatora, t-shirt oversize a righe bianche e verdi, collana di perle, tacchetto e gonna; Ariete cerca su tutto, outfit compreso, il confronto con il suo pubblico: «Stasera sto mezza con la gonna. Nuovo look, vi piaccio?». E il pubblico, che certe cose le apprezza, risponde intonando: «Sei bellissima!»

Tra Caramelle – una delle canzoni più pop del nuovo album – e L tra i brani principali dell’album precedente, scritto in cinque minuti a Napoli nel bagno di Drast degli Psicologi – la cantante scherza con il pubblico: «Il cartellone è al contrario, io leggo “omait qualcosa”, giralo un po’… ah, ecco! Ariete ti amo, ti amo anche io». 

Oltre alle speranze, ai sogni e all’incertezza della propria percezione di sé, tutte tematiche ricorrenti tra chi è ancora distante dai trenta, l’amore è uno dei protagonisti senza età dei brani della cantante che cerca di viverlo, almeno a parole, con la giusta leggerezza: «Ma è troppo presto per commuoverci, mancano tipo più de 15 canzoni, se me fate commuove adesso è finita regà»

Un amore che, ci tiene a sottolinearlo la stessa Ariete augurando a tutti un buon Pride Month, è libero e uguale per tutti. A rendere il concetto definitivo è, proprio al termine della versione acustica del brano Venerdì, la proposta di matrimonio sottopalco tra Carlotta e Giulia, invitate sul palco per i primi festeggiamenti – che probabilmente continueranno il giorno successivo al Pride di Torino 2024 – e salutate dalla cantante con un «Liberi sempre regà».

In fin dei conti, lo dice anche l’oroscopo, Giøve in Ariete conferisce un’intelligenza brillante, uno spirito indipendente, spinto verso la scoperta verso l’altro, verso l’oltre, e un grande entusiasmo capace di trascinare gli altri. 

Tradotto anche per i più razionali, uscite a sentire Ariete la prossima volta che vi capita, anche se non avete letto l’oroscopo, che c’è da divertirsi. 

 

foto di Marco Bressello

Giulia Beghini

Non sono un'ingegnera, non sono una giornalista. Sono un po' come Balto che so soltanto quello che non sono, ma almeno non abbaio. Il mio rapporto con la musica è da credente non praticante: non sono capace di suonare niente, ma credo valga la pena ascoltare di tutto.

Loading
svg
Navigazione Rapida
  • 01

    Con Giove in Ariete il cantautorato della Gen Z lascia il segno