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Vea e l’esatta combinazione di arte, musica e spazi inclusivi

Bitches Brew è la rubrica di Polvere dedicata ad artiste e artisti che utilizzano lo strumento espressivo della musica per parlare di lotta sociale e transfemminista, decostruire stereotipi sul binarismo di genere e celebrare l’arte e i corpi dissidenti


Abbiamo suonato, cantato, chiacchierato e occupato per un’ora la pirotecnica toilette del Rough Dive Bar nel quartiere San Salvario di Torino in compagnia di Vea, cantautrice, performer e «madre di canzoni». Tra un giro di chitarra e l’altro, abbiamo parlato del significato della parola madre e di quanto sia rivoluzionario, oggi, strappare questa parola dal contesto riproduttivo, patriarcale ed eteronormato in cui è stata relegata fino ad ora, per riportarla su un piano creativo e artistico. Ma non finisce qui: attraverso la sua arte e il suo impegno sociale, Vea racconta di discriminazioni e barriere e di come sia possibile combatterle, costruendo spazi artistici inclusivi e intersezionali.

 

video di Stefano Scuderi

Chiara Correndo

Film asiatici. CCCP. Negroni corretto con amaro lucano. Oasis o Blur? Blur. Made in Turin.

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