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Un EP dentro a un fumetto: Io Perdo Sempre di Alberto Moscone

Che forma ha la musica? Questa volta quella di un fumetto. Io Perdo Sempre è il primo EP di Alberto Moscone, un viaggio immersivo tra atmosfere nostalgiche e sonorità bedroom-pop


Nato a Roma, cresciuto a Genova e poi tornato nella città eterna per studiare Suono al Centro Sperimentale di Cinematografia, Alberto Moscone lavora come compositore per il cinema e porta avanti il suo progetto musicale. Dopo aver partecipato al Reset Festival lo scorso autunno, il suo singolo PDM entra nella top 50 delle canzoni migliori dell’anno per Rockit, apre concerti di artisti come Daniela Pes ed Elephant Brain e  – un anno più tardi – realizza Io Perdo Sempre, il suo primo EP distribuito da Rinascimento, collettivo milanese indipendente.

Le quattro tracce all’interno del disco sono brevi, talvolta scollegate a livello narrativo ma connesse dalla medesima moodboard: storie e pensieri si intrecciano e prendono vita grazie a parole vivide e sonorità ricercate, frutto dell’abile mano di Luca Bossi, founder di Rinascimento e producer di artisti come Edda. Così – con le cuffiette alla mano nel tragitto di ritorno verso casa – si può entrare nell’universo di Alberto. L’ordine delle tracce, in realtà, è casuale e spetta a Denti il compito di trasportarci sin da subito in questa dimensione personale con chitarre dolci e percussioni cadenzate, contrapposte a sintetizzatori nevrotici e un autotune inaspettato; a seguire Corda, scandita da chitarre distorte e rumori indistinti, affronta il tema dell’identità e della sessualità. Il viaggio nel labirinto prosegue con Alghe, a continuare il discorso sul perdersi e sulla fatica del ritrovarsi: qui, le ambientazioni malinconiche sono accentuate dall’enfasi della voce e dall’inserimento di suoni che rimandano al contesto marittimo; ci si immagina perfettamente seduti sulla riva di un molo, d’inverno, a porsi domande sulla propria esistenza. Un raggio di sole spunta infine con Portone, una ballad affettuosa e sincera – l’unica a contenere quello che sembra un ritornello – e che sembra porre l’accento sull’accettazione dei propri limiti. 

Per un totale di poco più di dieci minuti di ascolto, Io Perdo Sempre esiste anche in forma fisica ma, anziché essere un CD, un vinile o una cassetta, è un fumetto: una scelta non convenzionale che vuole andare oltre alla forma canzone canonica. È ormai noto che – con l’arrivo del digitale – acquistare un supporto fisico per ascoltare musica non è più necessario, questo gesto si connota quindi come un qualcosa di più significativo: un legame più intimo con l’artista, un oggetto di culto o, semplicemente, un ricordo da conservare. Con questo presupposto, il supporto fisico può quindi essere qualsiasi cosa.

Il piccolo libricino in carta, con una storia a fumetti, aggiunge così una dimensione narrativa al lavoro, e non solo: inquadrando un QR code è possibile scaricare i brani dell’EP e altre tracce extra, oltre a visualizzare il video di un’esibizione e quello di una live session, che è quasi come avere un piccolo concerto sempre a portata di mano. 

Con una progettualità chiara, una forte urgenza artistica e una visione fuori dagli schemi, Alberto Moscone è sicuramente un progetto da non perdere di vista.

Veronica Vair

Con le cuffie ingarbugliate nelle tasche.

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