Sentimental Palace è il nuovo lavoro di YMA, musicista brasiliana di pop sperimentale. Pubblicato per Matraca Records/YB Music, l’album ci porta alla scoperta dell’universo personale dell’artista, che prende la forma di un palazzo
YMA avrebbe sempre voluto diventare percussionista orchestrale. Invece, scontrandosi con la misoginia dell’ambiente della musica classica, si è spostata verso il pop sperimentale e la creazione di opere multimediali che dal 2017 la contraddistinguono. Più di ogni altro suo precedente progetto, Sentimental Palace rende evidente questo background. Oltre a cantare, è artefice del foley nella traccia omonima. In questo, come in altri brani, suona il Fender Rhodes, il glockenspiel, il vibrafono, la marimba, la chitarra acustica e i sintetizzatori.

Dietro al coro ci sono le voci di: agarotamilena, Barbarelli, Elisa Monasterio, Emy, Julia Klubber, Manu Julian, Yohana Granatta e Zezza Vic. La lista di collaboratori è estesa, con variazioni tra i brani. Include: Bruno Belasco, César Lacerda, Chica Barreto, Dreg Araújo, Fernando Catatau, Fernando Rischbieter, Gabriel Milliet, Gil Duarte, Helena Cruz, João Barisbe, Lauiz, León Perez, Marcelo Cabral, Marco Trintinalha, Matheus Barsotti, Manoela Aliperti, Melifona, Pedro Lacerda, Pedro Vinci, Teodoro Rischbieter, Thales, Theo Ceccato, Thiago Leal, Uiu Lopes, Vicente Tassara, Victor Wutzki, Vitor Moraes e Zé Ruivo.
Il suo approccio consiste in un massimalismo conscio. Ogni brano rivela una stanza del sontuoso palazzo psichico di YMA, in cui ci porta per mano attraverso un’esperienza sonora variegata, sensuale e sconcertante in egual misura. Il tutto viene accompagnato da foto e video integrali alla sua visione artistica, realizzati da Anuro Anuro, Cacau Francisco, Gabriela Schmidt, Marcelo Jarosz e Vicky Ve. Sentimental Palace, pubblicato per Matraca Records/YB Music a São Paulo, è prodotto da Fernando Rischbieter e masterizzato da Pedro Vinci.
Incorpora elementi di elettronica, blues, jazz, indie rock, dream pop e pop orchestrale, creando una soundtrack immaginaria che a tratti prende arie da un film di Tim Burton. Il suo sentimental palace, oppure il chatêau de la mémoire, come viene chiamato nel brano La femme, è uno spazio romantico, dark e distaccato dalla realtà immediata, collegato invece alle esperienze emotive. Una piccola chiave rosa apre le porte serrate e lei corre per i corridoi, augura la morte ai suoi nemici, si imbatte nelle proprie fantasie e scopre che forse i suoi desideri sono finzioni, forse l’opulenza non fa altro che schifo. Nella scaletta del suo film, occupa il ruolo della principessa in fuga, in ogni sua contraddizione.
Il dolce e il grottesco si alternano in questi undici brani, assieme alla malinconia di Rita, con l’eclettica Sophia Chablau. In Te quero fora, che vede la partecipazione di Lucas Silveira – voce dello storico gruppo emo brasiliano Fresno – racconta la (dis)illusione di un amore, mentre il brano precedente, Dentro de mim, narra un sogno erotico situato in un «castello segreto circondato dalle montagne, con cavalli, spade e pareti color Roma». Quest’album si dispiega sullo scenario di un Vecchio Mondo idealizzato, cinematografico e fiabesco, che è radicato nell’immaginario collettivo brasiliano e spesso controlla i concetti correnti di bellezza e cultura. Come viene fuori successivamente nella sperimentale Lagosta, Ostra – con la multiartista Jup do Bairro – quel rifiuto romantico potrebbe essere parzialmente rivolto all’immaginario stesso che fa da fondamento al progetto.
Due brani si staccano dagli altri, rompendo la quarta parete e rivelando in maniera esplicita la natura di Sentimental Palace. Le parole del singolo 2001, tra la bossa, il jazz e il pop, sono tratte da titoli di film nella loro versione brasiliana, infatti Shawn of the Dead di Edgar Wright fa il ritornello «Todo mundo quase morto, todo mundo quase morto». Sempre tra il jazz e il pop, con sfumature di rock ballad, O anjo cometa conclude la storia: «Fuori dalla mia camera da letto, sogno con i cinema e i palazzi, so che alla fine sparirò».

