L’esordio discografico di temo babila, pubblicato dalla label pugliese Dischi Uappissimi, sfida la frenesia dell’industria musicale contemporanea. CAVA, un concept album ambizioso, invita l’ascoltatore a rallentare e immergersi in un’opera che è più esperienza sensoriale che semplice ascolto
Antonio Intini, giovane artista nocese, propone un lavoro profondamente sperimentale che trasforma la narrazione musicale in un mondo parallelo, ispirato al realismo magico. L’ambientazione – una cava di calcarenite immersa nei paesaggi delle gravine tra Lucania e Murgia – è il cuore pulsante di un racconto dove la realtà si dissolve per lasciare spazio a una dimensione spirituale e primordiale. Musicalmente, CAVA si muove tra rock, cantautorato ed elettronica, con una struttura che abbandona il formato tradizionale. Le lunghe tracce, intrecciate a suoni campionati e atmosfere ancestrali, evocano chiaramente le suggestioni avanguardistiche di IOSONOUNCANE.
Il disco – disponibile esclusivamente in formato vinile – si rivolge a una nicchia di ascoltatori curiosi e attenti, rinunciando a una popolarità effimera. Dopo aver ascoltato Pinto, l’unica traccia presente su Bandcamp e Rockit, ognuno può scegliere se proseguire il racconto acquistando l’album. A completare l’esperienza, un cortometraggio diretto dal visionario videomaker Antonio Stea, indissolubilmente legato al concept del disco, sarà disponibile su YouTube e acquistabile in DVD.
Temo babila racconta una forte esperienza di vita condivisa con altri ragazzi, cinque dei quali danno il nome alle tracce dell’album. La storia è una riflessione intensa e simbolica sull’essenza umana, sulle pulsioni primordiali e sulla ricerca di significato oltre i confini della civiltà. La cava si trasforma in un luogo di trasformazione estrema, dove ogni personaggio affronta il proprio destino inevitabile, amplificando emozioni, desideri e paure.
È uno spazio sacro e selvaggio che spinge gli individui a confrontarsi con la loro vera natura: dall’amore eterno di Lucente e Tonzino alla tragica auto-distruzione di Palelle, fino al trauma paralizzante di Pinto e all’annullamento mentale di Beccuccio. La cava non è solo un luogo fisico, ma un simbolo dell’ignoto che alberga dentro ognuno di noi: un “santuario” dove l’umano diventa sovrumano e la vita si trasforma in un’esplosione di emozioni. Tuttavia, alcuni – come Enne – riescono a salvarsi, incarnando una fragile speranza di sopravvivenza.
Dal punto di vista musicale, analizzare ogni traccia singolarmente sarebbe riduttivo, poiché il disco si presenta come un racconto organico in cui ogni elemento è profondamente interconnesso. La musica di temo babila si distingue per una scrittura ricercata, densa di figure retoriche che conferiscono ai brani un’aura poetica ed evocativa. La voce intensa e carica di emotività si intreccia con un universo sonoro affascinante: percussioni diversificate, campionamenti e glitch sonori creano un’esperienza in continua trasformazione. L’ascolto oscilla tra momenti di intimità rarefatta e improvvise esplosioni di energia, in un perfetto equilibrio tra introspezione e dinamismo.
CAVA segna un debutto con cui temo babila sfida le convenzioni e celebra l’autenticità artistica. È una dichiarazione d’intenti chiara: arte libera da schemi, capace di parlare a chi vuole davvero ascoltare.