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CAVA: l’intricato racconto sonoro di temo babila

svg27 November 2024RiverberiStorieVeronica Vair

L’esordio discografico di temo babila, pubblicato dalla label pugliese Dischi Uappissimi, sfida la frenesia dell’industria musicale contemporanea. CAVA, un concept album ambizioso, invita l’ascoltatore a rallentare e immergersi in un’opera che è più esperienza sensoriale che semplice ascolto


Antonio Intini, giovane artista nocese, propone un lavoro profondamente sperimentale che trasforma la narrazione musicale in un mondo parallelo, ispirato al realismo magico. L’ambientazione – una cava di calcarenite immersa nei paesaggi delle gravine tra Lucania e Murgia – è il cuore pulsante di un racconto dove la realtà si dissolve per lasciare spazio a una dimensione spirituale e primordiale. Musicalmente, CAVA si muove tra rock, cantautorato ed elettronica, con una struttura che abbandona il formato tradizionale. Le lunghe tracce, intrecciate a suoni campionati e atmosfere ancestrali, evocano chiaramente le suggestioni avanguardistiche di IOSONOUNCANE.

Il disco – disponibile esclusivamente in formato vinile – si rivolge a una nicchia di ascoltatori curiosi e attenti, rinunciando a una popolarità effimera. Dopo aver ascoltato Pinto, l’unica traccia presente su Bandcamp e Rockit, ognuno può scegliere se proseguire il racconto acquistando l’album. A completare l’esperienza, un cortometraggio diretto dal visionario videomaker Antonio Stea, indissolubilmente legato al concept del disco, sarà disponibile su YouTube e acquistabile in DVD.

Temo babila racconta una forte esperienza di vita condivisa con altri ragazzi, cinque dei quali danno il nome alle tracce dell’album. La storia è una riflessione intensa e simbolica sull’essenza umana, sulle pulsioni primordiali e sulla ricerca di significato oltre i confini della civiltà. La cava si trasforma in un luogo di trasformazione estrema, dove ogni personaggio affronta il proprio destino inevitabile, amplificando emozioni, desideri e paure.

È uno spazio sacro e selvaggio che spinge gli individui a confrontarsi con la loro vera natura: dall’amore eterno di Lucente e Tonzino alla tragica auto-distruzione di Palelle, fino al trauma paralizzante di Pinto e all’annullamento mentale di Beccuccio. La cava non è solo un luogo fisico, ma un simbolo dell’ignoto che alberga dentro ognuno di noi: un “santuario” dove l’umano diventa sovrumano e la vita si trasforma in un’esplosione di emozioni. Tuttavia, alcuni – come Enne – riescono a salvarsi, incarnando una fragile speranza di sopravvivenza.

Dal punto di vista musicale, analizzare ogni traccia singolarmente sarebbe riduttivo, poiché il disco si presenta come un racconto organico in cui ogni elemento è profondamente interconnesso. La musica di temo babila si distingue per una scrittura ricercata, densa di figure retoriche che conferiscono ai brani un’aura poetica ed evocativa. La voce intensa e carica di emotività si intreccia con un universo sonoro affascinante: percussioni diversificate, campionamenti e glitch sonori creano un’esperienza in continua trasformazione. L’ascolto oscilla tra momenti di intimità rarefatta e improvvise esplosioni di energia, in un perfetto equilibrio tra introspezione e dinamismo.

CAVA segna un debutto con cui temo babila sfida le convenzioni e celebra l’autenticità artistica. È una dichiarazione d’intenti chiara: arte libera da schemi, capace di parlare a chi vuole davvero ascoltare.

Veronica Vair

Con le cuffie ingarbugliate nelle tasche.

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