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Viito all’Alcazar: un live che profuma di casa

I Viito chiudono il tour all’Alcazar con un live intenso e coinvolgente. Dopo l’apertura di Yvan, il duo conquista il pubblico con energia e carisma. Vito Dell’Erba incanta con la voce, Giuseppe Zingaro trascina la folla con il suo carisma e con la sua destrezza alla chitarra. Roma e i loro fan li accolgono con calore


L’Alcazar, storico locale romano, ha ospitato l’ultima data (per ora) del tour dei Viito, regalando ai presenti una serata intensa, emozionante e piena di energia. Ad aprire le danze ci ha pensato Yvan, cantautore ironico e brillante che con il suo set chitarra e voce ha saputo conquistare il pubblico tra momenti di introspezione e battute che strappano sorrisi. Particolarmente d’impatto è stata la reazione alla sua seconda traccia, Ketamina, che ha attirato immediatamente l’attenzione anche dei più distratti. Il suo stile, un ibrido tra canzone d’autore e cabaret, ha saputo creare la giusta atmosfera, coinvolgendo anche chi era lì principalmente per i Viito.

Dopo una breve pausa tecnica, il palco ha iniziato a popolarsi. Sono entrati in scena prima Federico – il batterista – ed Enzo, il bassista; poi Giuseppe – chitarrista del duo – e infine Vito, che si è fatto attendere, entrando con un fare da rockstar navigata. Ed è bastato l’attacco del primo brano per trasformare il pubblico in un’onda compatta sotto al palco: chi era lì non solo conosceva le canzoni, ma le cantava a squarciagola e le ballava con un entusiasmo contagioso.

Nonostante la sala non fosse gremita, il calore del pubblico ha fatto dimenticare qualsiasi numero – meglio pochi ma buoni – e i presenti hanno dimostrato di essere dei veri fan, accompagnando il duo con una partecipazione totale. L’alchimia tra Vito Dell’Erba e Giuseppe Zingaro è perfetta, tanto che si potrebbe pensare a una divisione netta dei ruoli: Giuseppe la mente, Vito il braccio. In realtà, i due si compensano e si scambiano i ruoli con naturalezza. Giuseppe è il motore dello show, un autentico aizzatore di folle che incita, coinvolge, batte le mani e trascina il pubblico mentre Vito, con la sua presenza magnetica e la sua voce potente, incanta e conquista ognuno dei presenti.

Durante l’esecuzione di Industria Porno, una delle loro canzoni più celebri, il duo ha incitato il pubblico ad accucciarsi a terra, creando un’attesa carica di tensione fino al ritornello. Al cenno di Giuseppe, la folla è scattata in piedi con un balzo e, insieme a Vito, ha intonato in coro la famosa strofa «se facciamo l’amore, l’industria del porno muore». Un’esplosione di energia pura che ha reso la performance ancora più travolgente.
Un dettaglio che non è passato inosservato, poi, è certamente il drum – sì, proprio il tabacco –, che Vito ha tenuto in mano per quasi tutto il live come se fosse un’estensione della sua persona. In più, tra un brano e l’altro, il frontman reclama un gin tonic, delegando il compito di procurarglielo al manager Jacopo, aggiungendo un tocco di ironia e confidenza alla performance.

I Viito hanno tutto il potenziale per diventare un fenomeno mainstream e la loro crescita sembra inarrestabile. Durante l’intervista pre-concerto – che pubblicheremo presto – , Vito ci ha parlato del suo amore per Sanremo, e non è difficile immaginare che prima o poi il duo possa calcare quel palco. La combinazione tra la voce calda e penetrante di Vito e la maestria con cui Giuseppe suona la chitarra crea un sound che funziona alla perfezione e che, potenziato dall’apporto della band, aggiunge una vena più energica e pop rock alle loro canzoni.

La serata si è conclusa con i ringraziamenti di Vito alla città di Roma, che ha rappresentato la loro casa e che, non a caso, è stata scelta come ultima tappa del tour. Tra il pubblico, oltre ai fan, c’erano anche le famiglie dei due artisti, un dettaglio che ha reso il concerto ancora più intimo e speciale.
Se il loro percorso continuerà su questa strada, il futuro dei Viito è destinato a essere luminoso.

 

foto di Cecilia Maiolino

Ludovica Monte

Anche detta Fragola Brutale, classe 1996, romana fino al midollo. Sul comodino ho il Manifesto Anarchico da leggere come favola della buona notte e nel portafoglio un santino di GG Allin. Amo andare ai concerti, stare ore in libreria, scrivere ed essere polemica. Il mio film preferito è La Haine.

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