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Una serata fuori dagli schemi con Sam Greenfield

Una serata magica all’Alcazar di Roma, dove Sam Greenfield ha trasformato il jazz in un’esperienza travolgente. Con una band energica, tute colorate e un sound unico, il polistrumentista ha fatto ballare e sorridere il pubblico, regalando emozioni e dimostrando che la musica è pura energia condivisa


Ieri sera, Trastevere ha fatto da sfondo a una serata davvero piacevole presso il rinato Cinema Alcazar. Questo storico spazio, trasformato in un locale polifunzionale, è un gioiello nel cuore di Roma. L’atmosfera dell’Alcazar è unica: il soffitto altissimo con una palla stroboscopica al centro, le pareti adornate da una parte con scaffali pieni di libri e dall’altra con foto incorniciate, un bar fornitissimo e un palco piccolo ma accogliente. Al piano superiore, un ristorante si affaccia sulla sala principale, regalando un tocco di originalità in più. Immancabile la macchinetta delle fototessere, una chicca che rende l’esperienza all’Alcazar ancora più speciale: impossibile resistere alla tentazione di scattarsi qualche foto.

Alle 22 precise, la serata prende il via con Phoebe Katis, musicista britannica che sorprende con un mix di funk e pop, accompagnandosi con la tastiera. La sua voce è magnetica e il suo stile, così come i suoi pantaloni colorati, lascia il segno. È stata una piacevole scoperta e sono convinta che questa giovane artista abbia un futuro brillante davanti a sé.

Dopo un breve intermezzo, arriva il momento clou della serata. Sam Greenfield, sassofonista polistrumentista di New York, fa il suo ingresso in maniera quasi teatrale, scortato dalla sicurezza tra il pubblico. Una scena surreale e vagamente comica, considerato che pochi minuti dopo era già mescolato tra la folla.

La sua band, composta da Justin Swiney alla batteria, Matt Wong alla tastiera, Zachary Guise e Russ G. alle chitarre, lo raggiunge sul palco e subito salta all’occhio il loro look coordinato: tute stile sci, rosa per Sam e lilla per i suoi musicisti, un dettaglio che anticipa l’originalità dello show. Appena iniziano a suonare, l’energia esplode. La miscela di sax, batteria, chitarre e tastiera crea un suono unico, una tempesta musicale che lascia il pubblico spiazzato e divertito.

Greenfield non si limita a suonare, balla, interagisce col pubblico, zompetta sul palco con un entusiasmo contagioso. La sua capacità di trasmettere energia è straordinaria e la band che lo accompagna sembra seguire il suo ritmo come fossero tutti parte di un’unica entità. L’effetto che questa musica ha sul pubblico è innegabile. Anche i più restii a lasciarsi andare si ritrovano, alla fine, a muoversi a ritmo di musica. È impossibile resistere all’onda di positività che Sam e la sua band emanano. La sua musica, che mescola jazz, funk, rock e altri generi, ha un effetto quasi terapeutico: un antidepressivo musicale che riempie di energia e di buon umore.

Sam Greenfield non è solo un grande performer, ma un artista di altissimo livello. Polistrumentista e compositore, ha collaborato con nomi di spicco come Mariah Carey, R. Kelly e Anita Wilson. La sua esperienza si riflette in ogni nota, in ogni movimento sul palco. L’Alcazar si è dimostrato il luogo perfetto per un evento così originale. La dimensione raccolta ha creato un’atmosfera intima, mentre l’energia di Sam e della sua band ha trasformato la serata in un’esperienza travolgente.

Personalmente, trovo che assistere a un concerto come questo sia un regalo per l’anima. Sam Greenfield ha dimostrato che il jazz può essere moderno, divertente e sorprendente, spingendoci a superare ogni preconcetto sul genere. Se vi capita l’occasione di vederlo dal vivo, non lasciatevela sfuggire: la sua musica, ve lo assicuro, vi lascerà senza fiato.

 

foto di Cecilia Maiolino

Ludovica Monte

Anche detta Fragola Brutale, classe 1996, romana fino al midollo. Sul comodino ho il Manifesto Anarchico da leggere come favola della buona notte e nel portafoglio un santino di GG Allin. Amo andare ai concerti, stare ore in libreria, scrivere ed essere polemica. Il mio film preferito è La Haine.

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