In un mondo dove tutti i contenuti vengono caricati online, i Sonohra portano live il loro format di Cover acustiche su YouTube, insieme alle loro hit più celebri
I Sonohra fanno tappa all’Hiroshima Mon Amour di Torino con il “#Civico6 Club Tour”, che porta dal vivo il loro format di successo su YouTube – chiamato, appunto, #Civico 6 –, cogliendo l’occasione per suonare i loro brani più famosi.
Il logo sul ledwall al centro della scena è la prima cosa su cui cadono gli occhi, che subito si spostano sul palco, pulito e minimale, per giungere infine sul pubblico presente in sala, variegato e di ogni età. Dai fan clubs più scatenati in transenna ai gruppi composti da amici e coppiette, si respira un’aria euforica che tanto ricorda l’odore delle pagine di un Cioè, sfogliato velocemente prima di concludere l’acquisto dal proprio edicolante di fiducia.
Le luci si abbassano, i membri della band raggiungono la propria postazione e Luca e Diego fanno il loro ingresso in scena. Si parte con Arizona, un vero e proprio preludio all’estate che racconta di un viaggio e dispensando vibes dal sapore country. Le chitarre – Luca all’acustica e Diego all’elettrica – sono incisive, protagoniste insieme ai due nelle loro canzoni: Dall’accompagnamento alle parti soliste, che non mancheranno mai per tutta la durata del live. Il tempo di un caloroso applauso ed è subito Destinazione Mondo, per poi procedere con un Liberi da Sempre in salsa 3.0 accolta da grida, applausi e una montagna di scatti fotografici, degni dei migliori paparazzi.
E’ il momento dei primi saluti e dei ringraziamenti al pubblico da parte di Luca, pronto a presentare il loro ultimo singolo Ovunque andrai io ci sarò: una versione inedita di Wherever you will go dei The Calling, registrata proprio insieme al loro frontman, Alex Band. Non mancano i non-ringraziamenti alle radio mainstream, accusate di non passare i loro più recenti lavori. Un vero peccato, perché il brano – proposto con il testo in due lingue, italiano e inglese, riportando subito alla mente le release dei primi anni 2000 al David Letterman Show –, funziona molto bene e non sfigura per niente dal vivo, nonostante l’assenza fisica di Alex.
Ma eccoci al momento, fatidico, di passare a #Civico6″. Si parte con All of Me e She Will be Loved, per proseguire con I Want It in That Way e In The End, canzone che riporta molti dei presenti – Luca compreso – ai tempi delle scuole superiori, ripercorrendo il brivido di quel momento d’estasi nel quale Gohan ha fatto il culo a Cell.
C’è spazio per Baby One More Time e A chi mi dice, fino alla molto più recente Fai Rumore. Tutte cover di circa un minuto eseguite dai soli Luca e Diego, accompagnati dalle loro chitarre acustiche e da uno stompbox. E’ un momento intimo, ricco di armonie vocali e cori del pubblico. L’esperienza è coinvolgente, si ha la sensazione di aver cliccato su una playlist del loro format su YouTube, intervallata da una clip alla Top of the Pops.
Lo show riprende poi le sue hit più famose: con Salvami la band fa il suo ritorno in scena, pronta a farsi presentare insieme alla crew che segue i ragazzi in tour.
Diego abbandona la sua giacca – lasciando le fan desiderose di una cover di Full Monty – e tocca a Rock Show, che fa scatenare tutti i presenti. Si prosegue, poi, con Seguimi o uccidimi, impreziosita dagli assoli di chitarra, assenti nei dischi ma perfettamente inseriti in questa cornice. D’altronde, le parole questa sera non sono molte e arrivano quasi tutte da Luca, l’unico ad intrattenere il pubblico tra un brano e l’altro. Diego lascia che siano le sue dita sulla chitarra a parlare per lui, con suoni rifiniti e ricercati che da sempre strizzano l’occhio al sound di Mark Knopfler dei Dire Straits.
A gran voce vengono invocate le torce dei telefoni, l’intro di pianoforte che dà inizio a L’amore si fa strada nella hall dell’Hiroshima, cantata da tutto il pubblico presente. E’ tempo dei saluti e dei ringraziamenti finali con Si chiama libertà, impreziosita da un mash-up finale con SOS dei Police, che ricorda a tutti quanto sia bello sentire suonare (ma suonare per davvero) la musica dal vivo.
Tra selfie e applausi finali si tirano le somme di quella che è stata una piacevolissima serata, ricca di ricordi, schitarrate e perfette armonie vocali in compagnia dei Sonohra, che si confermano grandi musicisti e ottimi performers. Strumenti in spalla, si torna a casa: il navigatore punta verso il “Civico 6”.