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Riti scaramantici: cosa succede prima di salire sul palco

I riti scaramantici hanno un’origine antica e nel tempo si sono diffusi non solo nella nostra vita di tutti i giorni, ma anche nelle discipline artistiche e sportive. In questo articolo andiamo a esplorare quali sono i rituali pre-live di alcune icone della musica


C’è chi ha bisogno di stare in silenzio per un’ora, altri devono mangiare sempre lo stesso cibo, qualcuno usa il Palo Santo. Ci sono un sacco di musicisti che, poco prima di salire sul palco, hanno delle routine ben precise da portare a termine. Ma prima di addentrarci nel bizzarro mondo dei rituali delle rockstar, andiamo a vedere nello specifico che cosa sono i riti scaramantici e a cosa servono.

A livello psicologico, i riti scaramantici hanno una funzione di evitamento: il gesto o l’usanza ripetitiva serve ad allontanare la sfortuna o l’evento indesiderato. Incredibilmente, questa usanza così antica funziona davvero, ma non perché ci sia un qualcosa di mistico e magico in tutto ciò, bensì per un semplice motivo scientifico: la variazione dello stato fisiologico.

I riti scaramantici hanno un’origine molto antica e affondano le loro radici nella difficoltà che ha l’essere umano ad accettare la casualità della vita. Storicamente – e in alcune culture ancora oggi –, i riti propiziatori per favorire i raccolti e sacrifici per allontanare il maligno permettevano di avere il controllo su eventi futuri di per sé incerti, dando così alla popolazione una sensazione di sicurezza e serenità per l’avvenire.

Stando alle teorie evolutive, tutto ciò che viene tramandato dai nostri antenati – e che rimane nel nostro patrimonio genetico e comportamentale – ha una funzione adattiva che si è affermata perché risultata vincente per l’evoluzione della specie, motivo per cui è giunto fino a noi. I rituali, con la loro capacità di rassicurare e di abbassare i livelli di stress e ansia, non fanno eccezione. Ognuno di noi si scontra quotidianamente con gesti rituali, anche senza rendersene conto. Vi basti pensare al brindisi coi bicchieri o l’augurare in bocca al lupo; essi sono parte della nostra civiltà e del nostro sviluppo evolutivo.

Quando andiamo in ansia o siamo sotto un forte stress – anche questo lo dobbiamo ai nostri cari antenati – il nostro corpo subisce delle variazioni fisiologiche: aumento del battito cardiaco, difficoltà a respirare, rigidità corporea, annebbiamento della mente e difficoltà di concentrazione. Ridotti livelli di ansia sono funzionali al nostro corpo, perché ci permettono di affrontare situazioni inaspettate e di aumentare il nostro stato di vigilanza. Il problema subentra quando l’ansia è così forte da paralizzarci. In questo secondo caso, entrano in gioco i riti scaramantici, il cui impiego contribuisce a riportare il corpo a uno stato d’ansia più gestibile e meno invalidante. Questi riti sono molto diffusi nella vita di tutti i giorni – come abbiamo visto precedentemente – ma anche nel mondo dello sport, del teatro e, ovviamente, della musica.

«Alcune band pregano Dio, altre si raggruppano stile mischia di rugby e urlano ”forza ragazzi!”. Noi ascoltiamo Off The Wall di Michael Jackson e buttiamo giù jäger bombs. Se vuoi essere come Dave Lee Roth sul palco, il cantante dei Van Halen, hai bisogno di almeno quattro bombe».
Dave Grohl in un’intervista di Rolling Stone.

Se i Foo Fighters hanno un rito decisamente hardcore prima di esibirsi, un’artista che predilige un’usanza più sobria è sicuramente Katy Perry. Prima di ogni concerto il suo camerino deve essere pieno zeppo di fiori freschi di stagione, un modo per attrarsi la buona sorte.

Thom Yorke ha un rituale che non solo rispecchia la sua personalità introversa, ma è anche un ottimo esercizio di centratura per radicarsi all’ambiente circostante. Prima di esibirsi si prende un’ora di silenzio e fa meditazione yoga. Queste discipline portano una grande attenzione verso il corpo, possono incrementare la consapevolezza di cosa sta succedendo nel qui e ora ma anche alleviare le tensioni muscolari.

Marcus Mumford, dei Mumford & Sons, soffre di forti mal di testa prima di esibirsi. La band ha quindi preso l’usanza di accendere un falò fatto di legni di Palo Santo prima di ogni concerto e di respirarne i fumi. Questo rito li aiuta a sciogliere i nervi e a portare beneficio alla gola, oltre ad aiutare il mal di testa di Marcus. Il Palo Santo è un legno sudamericano chiamato anche albero della vita o legno sacro ed è molto usato per le proprietà benefiche a cui è associato: si dice ripulisca l’ambiente dalle energie negative e porti fortuna.

Ultimi, ma non per importanza, vengono i Rolling Stones o, per meglio dire, Keith Richards. Questo perché, tra i membri della band, è l’unico che ha un’usanza – anzi, un piatto – portafortuna. Sto parlando della Shepherd’s Pie, una sorta di torta salata inglese che, per Keith, è il miglior portafortuna e non deve mai mancare nel suo camerino. Prima di salire sul palco mangia sempre una fetta di questo piatto, che deve essere tassativamente intatto quando gli viene servito, altrimenti non si esibisce.

Questi sono solo alcuni dei riti scaramantici più curiosi che i musicisti adottano per gestire l’ansia da palcoscenico e lo stress prima di esibirsi. Ne esistono di unici e bizzarri, ma tutti perfettamente funzionali al loro scopo: alleviare la tensione pre-live.

Carlotta Anguilano

Faccio foto ai concerti e sono una psicologa. In macchina la musica la scelgo io e, quasi sempre, si tratta degli Oasis e di tutta la scuola brit.

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