Lo scorso lunedì 27 gennaio si è svolta a Torino una serata in ricordo di Paolo Benvegnù, con artisti, musicisti, amici, fan e semplici curiosi. Il cantautore improvvisamente scomparso il 31 dicembre lascia un vuoto enorme nella nostra musica, ma anche un’eredità preziosa fatta di legami umani, incontri artistici, intrecci di vite. Grazie all’iniziativa spontanea di 5 amici, che hanno organizzato al Blah Blah l’evento che vi raccontiamo, per una sera abbiamo cercato di riportare indietro il tempo
Eppure l’avevamo visto sul palco due mesi fa. Avevamo raccontato il concerto di novembre a Nichelino, in cui reinterpretava il suo album Piccoli Fragilissimi Film. Eravamo rimasti ammirati dal lunghissimo applauso che il teatro gli aveva tributato. Avevamo visto gli occhi del pubblico cambiare totalmente aspetto da prima a dopo il concerto e diventare vivi e brillanti per le emozioni che danno le sue canzoni. Gli stessi occhi, nemmeno due mesi dopo, si riuniscono e si riconoscono, ma sono diversi, disorientati. La notizia che ci è arrivata l’ultimo giorno dell’anno 2024 ci ha devastato: Paolo Benvegnù non c’è più, con lui se n’è andato improvvisamente e prematuramente un cantautore che tutti amiamo.
Ognuno di noi ha fatto fiorire ricordi felici, pubblicando un post, condividendo una foto, scrivendo un articolo. Ci siamo scritti messaggi con gli amici che non vedevamo dal tale concerto nel tale locale nel tale anno. Abbiamo riascoltato le sue canzoni e i suoi dischi con nuova commozione. Abbiamo passato un capodanno di merda. Abbiamo imparato che lui è stato il più generoso di tutti; forse noi non lo siamo stati abbastanza con lui?
Intanto un tam-tam si spargeva attraverso artisti e personaggi del mondo della musica: il 19 gennaio una grande cerimonia a Perugia (città dove viveva) l’ha ricordato con commozione al Teatro Pavone. Centinaia di persone si sono radunate, molte non sono riuscite a entrare. L’affetto per lui si è rivelato superiore oltre ogni aspettativa.
Anche qui, a Torino, qualcosa è successo. Cinque amici, grazie a incroci di messaggi scambiati sull’onda dello sgomento per la notizia, hanno pensato di organizzare un evento per trasformare il dolore in qualcosa di fertile e positivo. Uno scrittore, un fotografo, tre musicisti: Domenico Mungo, Mauro Talamonti, Bea Zanin, Cristiano Lo Mele e Daniele Celona hanno ideato la serata Suggestionabili – Per Paolo Benvegnù. Suoni/ Ricordi/ Fotografie. «Artisti, musicisti e amici riuniti per omaggiare la musica e la poetica di Paolo Benvegnù, la sua traiettoria artistica in questi trent’anni di carriera».
La location: il Blah Blah, in un lunedì di gennaio. Il 27, nemmeno un mese dopo la sua scomparsa. Ingresso libero e gratuito. All’entrata, un’esposizione dei ritratti scattati da Talamonti. Atmosfera più pacata rispetto alle serate a cui siamo abituati. Ci siamo abbracciati più del solito. Ci siamo scambiati parole intervallate da lunghi silenzi. Chi è stato all’evento a Perugia, chi è andato ma non è riuscito a entrare, chi ha seguito da lontano: ognuno ha un legame o un’esperienza che con orgoglio porta nel cuore. Chi commenta il Tenco, chi Sanremo («perché non un omaggio nella serata cover?»), chi l’ultimo suo concerto a cui ha assistito… o avrebbe dovuto, accidenti.
Sul palco, alcune sedie e tanti strumenti: molti musicisti hanno voluto esserci con un piccolo omaggio. Illuminazione fissa su un microfono vuoto, con nessuno se non l’assenza di Paolo Benvegnù. Si sono alternati sul palco tanti musicisti che lo hanno conosciuto o ne hanno amato le canzoni: oltre agli ideatori della serata, anche Ivan Ieri, Marco Di Brino, Cecilia Lasagno, Carlotta Silano, Anthony Sasso, Tommaso Cerasuolo, Orlando Manfredi, Davide Tosches, Jacopo Garimanno, Dan Solo, Matteo Grosso, Danilo Bossu, Stefano Danusso, Federico Putilli. Tanta musica per ripercorrere la carriera dagli Scisma agli album solisti, ma anche racconti, aneddoti e la trasmissione di molte registrazioni video e audio fatte in diversi anni da Talamonti che lo seguiva come fotografo e videomaker.
Ci aspettavamo di ascoltare belle canzoni, questo è naturale, ma forse non ci aspettavamo di emozionarci così tanto, com’è accaduto a qualcuno sul palco e a molti tra il pubblico. L’evento, come ha detto Celona a fine serata, aveva anche l’obiettivo di avvicinare Paolo Benvegnù a chi ancora non lo conosce. Una voce si è levata dalle retrovie del locale «io non lo conoscevo, ci siete riusciti!». Cerchi nell’acqua, cantata e suonata tutti insieme a fine serata, è tornata a farci riempire gli occhi di gioia, come se un mese fa non fosse successo niente.
Breve pensiero personale. Per la prima volta è venuta a mancare una figura che ha definito la “nostra” scena alternativa anni ’90. Una scena fatta da tante personalità, a modo loro diverse e complementari. Ad andarsene è stato probabilmente il più puro, quello che tutti abbiamo considerato un modello di integrità artistica. Si dirà: “meritava di più di quello che ha avuto”, “non gli è stato riconosciuto abbastanza il suo valore”. Ok, ma un po’ mi ribello a questo ragionamento, pur comprendendo il punto di vista quantitativo. Se parliamo di profondità, di capacità di essere decisivo e memorabile nelle vite di chi lo ascolta, di ispirazione per gli stessi colleghi da cui era eccezionalmente stimato, il suo successo è stato enorme e unico.
Grazie Paolo!
È attiva una raccolta fondi per la famiglia Benvegnù.