La storica band australiana ha fatto il suo grande ritorno a Londra in occasione del Power Up tour. Questa è un’occasione speciale dal momento che, oltre a promuovere il nuovo album, il gruppo sta festeggiando anche i suoi cinquant’anni di carriera. Il concerto è stato un’esplosione di energia: con due ore e mezza di performance senza mai fermarsi e lo stadio di Wembley pieno fino all’orlo, gli AC/DC si riconfermano una delle band storiche più amate e più forti di sempre
«You were powered up Wembley!». Il 3 luglio Londra si è infiammata per l’arrivo degli AC/DC che stanno portando in tour il loro nuovo album Power Up e, allo stesso tempo, festeggiano i loro cinquant’anni di carriera. L’aria in città era elettrica, le linee della metro pulsavano di persone agghindate festa, tra magliette della band e cerchietti con le iconiche corna da diavolo.
Un evento di questa portata non poteva che essere ospitato dallo stadio di Wembley, con la sua capienza di 115.000 persone tra parterre e posti a sedere. In apertura si sono esibiti i Pretty Reckless, band newyorkese capitanata dall’ipnotica Taylor Momsen, che hanno saputo scaldare il pubblico con il loro hard rock. Alle 20:15 – puntualissimi – gli AC/DC sono saliti sul palco sulle note di If You Wanna Blood (You’ve Got It) e la folla è esplosa in un boato che non si è mai più fermato fino alla fine del concerto.
Angus Young, con la sua storica divisa da scolaretto, ha iniziato a saltellare con la chitarra lungo tutto il palco come un ragazzo di vent’anni, fedelmente accompagnato dalla squillante voce di Brian Johnson. I due avevano una complicità e un’energia sul palco che solo chi suona insieme da più di quarant’anni può avere, ed è stato magico poterlo vedere dal vivo. Per due ore e mezza senza mai fermarsi, la band ha suonato tutti i pezzi che li ha resi una leggenda della musica rock, come Back in Black, Highway to Hell, Thunderstruck e You Shook Me All Night Long. Per quelle due ore e mezza, il tempo si è fermato. Si aveva la sensazione, diffusa e palpabile nello stadio londinese, di rivivere un periodo storico che i fan più giovani non hanno mai vissuto, ma che i fedelissimi della vecchia guardia si ricordano molto bene.
Lo stadio era gremito di fan di tutte le età, un chiaro messaggio di come gli AC/DC riescano magnificamente ad appassionare e mettere d’accordo più generazioni. Il concerto si è chiuso in grande stile con uno spettacolo pirotecnico fatto di fuochi d’artificio e rumorosi cannoni che hanno sparato scintille in aria.
L’esplosività degli AC/DC ha saputo trasportare il pubblico verso tempi passati, dimostrando che gli anni cuciti addosso possono farsi sentire per via delle esperienze di vita e di carriera accumulate, ma non necessariamente corrispondono a un invecchiamento della performance.