La mostra Collezione di Attimi, curata da Michele “Barox” D’Alessio e ospitata a Roma presso Sweet Bunch, racconta la scena punk hardcore italiana anni ’80 attraverso foto, volantini e memorabilia. Un viaggio tra ribellione, DIY e memoria collettiva. Visitabile fino al 13 aprile
Roma, 9 aprile 2025. Nello spazio indipendente Sweet Bunch, nel cuore della Casilina, si è aperta l’attesissima edizione romana di Collezione di Attimi, la mostra fotografica e documentaria che ricostruisce la storia, lo spirito e la potenza creativa della scena punk hardcore italiana degli anni ’80 e primi ’90. Curata da Michele “Barox” D’Alessio, storico batterista dei Negazione, la mostra è un omaggio vivido e profondo a un’epoca che ha segnato radicalmente il panorama musicale e culturale italiano, e che continua a ispirare generazioni intere.
Dopo il successo ottenuto a Torino, Collezione di Attimi approda a Roma con un impianto espositivo rinnovato, più ricco, capace di intrecciare memorie individuali e collettive. Il percorso si snoda attraverso oltre 370 fotografie, manifesti, fanzine, volantini, ritagli di giornale e materiale d’archivio recuperato con cura maniacale, diventando così una testimonianza vivente e pulsante di quegli anni infuocati. L’obiettivo è chiaro: raccontare non solo una scena musicale, ma un intero modo di vivere: ribelle, libero, consapevole.
Il cuore della mostra ruota intorno all’esperienza dei Negazione, band torinese che insieme a gruppi come Indigesti, Declino, Kina, CCM, Wretched, Peggio Punx e molti altri ha definito la cosiddetta Italian Hardcore, un movimento che non si è mai limitato alla musica, ma ha rappresentato un’autentica forma di resistenza culturale. Le immagini e i materiali raccolti restituiscono l’energia cruda e inarrestabile di quegli anni, in cui ogni concerto era un atto politico, ogni fanzine un grido di autonomia, ogni viaggio in furgone un rito di passaggio.
La mostra, però, non si limita alla nostalgia. Come affermano gli stessi curatori, Collezione di Attimi è un ponte tra generazioni: parla a chi quegli anni li ha vissuti sulla pelle, ma anche a chi cerca oggi un’alternativa alla narrazione dominante, riscoprendo l’etica DIY – Do It Yourself –, l’autogestione e la forza collettiva come strumenti di emancipazione.
L’edizione romana introduce anche una sezione speciale inedita: Punk Mirabilia Urbis, un approfondimento dedicato agli albori del punk anarchico romano tra il 1984 e il 1988. In questa parte dell’esposizione si racconta la crescita di una scena che ha saputo fondere la musica con l’occupazione degli spazi sociali, generando realtà storiche come il Forte Prenestino. Un’occasione preziosa per riscoprire band come Bloody Riot e Growing Concern, protagoniste di un’evoluzione sonora sempre più vicina all’hardcore americano, ma con radici profondamente radicate nel contesto sociale romano. Tra i curatori di questa sezione, anche Brix, bassista dei Lager e degli Attrito, testimone diretto di quell’epoca.
Il titolo stesso della mostra, Collezione di Attimi, non è casuale: riprende il brano Lo Spirito Continua dei Negazione (1986) e celebra l’idea che, attraverso frammenti, fotografie e testimonianze, si possa tenere vivo qualcosa che sembrava perso. La mostra è anche dedicata a chi non c’è più, come Marco Mathieu, bassista dei Negazione e giornalista, scomparso nel 2021. A lui, e a tutti quelli che hanno costruito questa storia senza mai cercare il palcoscenico mediatico, è rivolto il pensiero più sentito: «Il passato è pieno di sorprese».
Non si esce dalla mostra solo con una carrellata di immagini: si esce con la sensazione di aver toccato con mano un’epoca irripetibile. Un tempo in cui fare musica voleva dire creare comunità, attraversare l’Europa in treno o in furgone, costruire reti e relazioni. In cui i gruppi non cercavano il successo, ma un modo autentico di esistere, spesso ai margini, ma sempre con fierezza.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 13 aprile 2025 e rappresenta un’occasione unica per chiunque voglia comprendere cosa sia stato – e in parte cosa sia ancora – il punk in Italia. Un movimento che non ha mai avuto paura di essere diverso, che ha messo in discussione le regole, che ha creato bellezza nella disobbedienza.
In un tempo in cui tutto sembra omologato e privo di memoria, Collezione di Attimi è un grido che ci ricorda quanto sia importante ricordare, documentare, trasmettere. Un invito a non dimenticare che, come scriveva qualcuno su un volantino dell’epoca, i ricordi non sono fotografie: se ne vanno da sé. Ma se curati, possono tornare a vivere, anche solo per il tempo di una mostra.