Il Club to Club 2024 si chiude alle OGR di Torino con una serata intima e intensa, tra suoni sperimentali e ritmi ipnotici. Con una line-up coronata da John Talabot, il festival ribadisce il suo ruolo d’avanguardia, lasciando tutti affamati di nuove scoperte
Dopo giorni di sperimentazione sonora e performance intense, il Club to Club di Torino chiude la sua edizione 2024 in una cornice più intima: le Officine Grandi Riparazioni (OGR). La scelta della location, rispetto all’abituale Lingotto, ha creato un’atmosfera raccolta e quasi sacrale, perfetta per l’ultimo atto del festival che, seppur ridotto nel numero di artisti, ha saputo mantenere alta la tensione, con quattro esibizioni coinvolgenti e dalle identità sonore ben distinte.
Apre la serata Miss Jay, con bassi potenti e sospesi, accompagnati da un sincopato susseguirsi di campionamenti che intrecciano suoni organici e sequenze sintetiche. Visual intensi e una cascata di onde rosse avvolgono il palco, facilitando l’immersione del pubblico nell’atmosfera di inizio serata che tuttavia, complici i giorni intensi, fatica a scaldarsi. Solo dopo mezz’ora, alzando i bpm, la folla comincia a rispondere con i primi applausi: Miss Jay avvia così un viaggio tra vari stili ed epoche, con ritmi che spaziano dalla dubstep al downtempo, fino a melodie quasi EDM. La chiusura con un remix di Closer di Ne-Yo ha fatto impazzire le prime file, anche se l’escalation appare un po’ fuori contesto rispetto alla splendida apertura, più immersiva, particolare ed emozionante.
Evilgiane, membro del collettivo newyorkese Surf Gang, non attende un minuto per dare dimostrazione del suo talento nella produzione. Tra bassi profondi e glitch sonori, il suo set esplora beat e sonorità che passano da momenti di trap e hip-hop a rapide transizioni verso bpm sempre più veloci. Il pubblico si muove in risposta a ritmi dissonanti, tra cui emerge un remix inaspettato di We Found Love di Rihanna, che lascia un’interpretazione con più personalità rispetto al remix di Ne-Yo di Miss Jay. Tuttavia, alcuni cambi di ritmo risultano un po’ bruschi, rendendo il set più simile a uno showcase di beat e atmosfere, piuttosto che a un flusso continuo. Nonostante ciò, la tensione sonora creata da Evilgiane cattura l’attenzione del pubblico, che cerca di star dietro ai cambi improvvisi, a volte con più entusiasmo, altre meno.
Con Sofia Kourtesis l’atmosfera si trasforma e si arricchisce di un calore nuovo, a tratti tribale. La Dj e produttrice peruviana, amata per la sua capacità di fondere musica elettronica e ritmi sudamericani, impone subito una svolta emotiva alla serata. Il suo set alterna cassa dritta e ritmi tropicali, intrecciati a suoni organici e campionamenti della sua terra d’origine, Lima. Sofia riesce finalmente a scaldare la serata e, complice la tanto attesa cassa dritta, il pubblico si sblocca da un’incertezza durata forse fin troppo. Le sue sonorità, calde e avvolgenti, rappresentano finora il cuore pulsante della serata, con una risposta entusiasta che ancora una volta dimostra la voglia di divertirsi e la spensieratezza degli aficionados del C2C.
Quando arriva il turno di John Talabot, l’energia nella sala cambia ancora direzione. Il produttore catalano trasporta il pubblico in una dimensione più meditativa e profonda, costruendo un set raffinato fatto di techno, downtempo e melodie sognanti che cullano i presenti in un flusso continuo, senza interruzioni. Con transizioni sottili e passaggi studiati, Talabot mantiene il controllo assoluto dell’atmosfera, coinvolgendo il pubblico in una risposta intensa. Il Dj regala infatti una chiusura esplosiva e liberatoria, attraverso un’immersione completa e una connessione profonda con tutta la sala, intenta a dare l’ultimo saluto a questa edizione del C2C.
Questa serata di chiusura rappresenta appieno l’essenza del Club to Club, che da anni si pone come avamposto dell’avanguardia musicale e culturale. Ogni artista, infatti, ha contribuito a costruire una narrativa unica e immersiva sulla musica elettronica.
E con quest’ultima notte il viaggio si conclude, lasciandoci con la speranza che la prossima edizione arrivi presto e con la curiosità su quali saranno le nuove scoperte di un festival che non delude mai.